L’uccello selvatico più “inquinato” al mondo è un falco ‘Cooper’, trovato nei pressi di Vancouver in Canada. I rilevamenti degli studiosi hanno evidenziato una quantità di difenile polibromurato (PBDE) molto più alti della norma. Il PDBE è una sostanza chimica che agisce come ritardante di fiamma, questa viene utilizzata per la creazione di supporti elettronici come: computer, stereo, televisori, ma anche tappeti e mobili. Questa sostanza è stata vietata in Canada nel 2000, ma ancora oggi le discariche si riempiono di questi prodotti che la contengono, andando così ad “inquinare” gli animali, soprattutto i volatili, che gravitano in queste zone. La scoperta è preoccupante, soprattutto perché rilevata in una zona del mondo “pulita” come il Canada; i valori sono anche più alti di quelli rilevati all’interno delle città Californiane e intorno alla discarica di oggetti elettronici più grande della Cina, e sappiamo quanto la Repubblica Popolare ci tenga ai problemi ambientali. Ciò che è stato inquinato in maniera rilevante è il fiume Fraser, che si trova nella Columbia Britannica, ed è a pochi passi da Vancouver. Avvisa Kyle Elliott, uno degli autori dello studio condotto dall’università McGill di Montreal, “Molti animali tra cui coyote, aquile e falchi si nutrono del cibo delle nostre città. Un aspetto negativo è il grande inquinamento. I livelli di PBDE negli storni, prede preferite dai falchi, annidati nella discarica, erano 15 volte superiori a quelli negli storni fuori Vancouver”. Ciò che sorprende maggiormente sono gli alti livelli di PBDE rilevati in una città verde come Vancouver, un dato preoccupante che testimonia come una prevenzione inadeguata porti a risultati catastrofici anche in paesi filo-ambientalisti.
Stefano Gattordo