I recenti attacchi da più parti rivolti contro le Fonti Rinnovabili non Programmabili evidenziano in modo chiaro come la positiva rivoluzione introdotta nel mercato elettrico da tali fonti pulite sia oggetto di strumentalizzazione da più parti. È infatti noto come tali fonti, avendo la priorità nel dispacciamento per ovvi motivi tecnologici, portino ad una riduzione estremamente significativa del costo del kWh con i positivi riscontri evidenziati dal mercato elettrico negli ultimi anni. Analizzando infatti i valori espressi dalla borsa negli ultimi anni, ci accorgiamo come il costo medio del kWh sia passato da 80 €/MWh a meno della metà proprio grazie alla crescente penetrazione di queste fonti.
Questa riduzione è imputata da molti esperti per una metà allo sviluppo delle FERnP (oggi giunte a circa il 40%) e l’altra metà alla riduzione dei consumi elettrici nel Paese. I recenti aumenti nel MsD riscontrati di recente sono quindi un segnale certamente da valutare con attenzione, ma comunque un aspetto dell’intero sistema e che vale una percentuale della riduzione della bolletta elettrica per i consumatori. Inoltre, e non meno rilevante, è da rilevare come tale aumento che taluno sembra voler imputare esclusivamente ai produttori delle FERnP, non è in alcun modo imputabile ad azioni volontarie dei produttori del settore, e meno che meno al mondo eolico. Le voci che da più parti salgono e che montano ancora una volta pretestuosamente contro le Fonti Rinnovabili, sembrano l’ennesima battaglia di chi per difendere propri interessi o per cercare di ottenere benefici da interventi normativi alle porte, addita altri comparti per trarne un beneficio.
Il Ministero e l’Autorità, ne siamo certi, avranno modo di valutare nel merito e in modo adeguatamente approfondito gli accadimenti, di analizzare i numeri e di comprendere come le FERnP sono un comparto maturo e responsabile e non possono essere ulteriormente colpite da provvedimenti punitivi assunti in tempi strettissimi e senza adeguate valutazioni di merito, a maggior ragione non avendo responsabilità specifiche.
L’ANEV sottolinea come la revisione del sistema elettrico, la nuova architettura del mercato e la regolazione che lo governa devono essere elementi armonici assunti con obiettivi di funzionamento sostenibile nel medio lungo periodo anche per evitare ulteriori inutili interventi estemporanei e rischi di incertezze dovute dai continui contenziosi. Ridisegnare il sistema è indispensabile, ma a farlo non può essere una parte contro l’altra ma le Istituzioni preposte con lo sguardo al 2030 e agli obiettivi che il nostro Paese ha assunto.