La produzione di energia pulita è un tema che sta ormai coinvolgendo, lentamente, tutto il mondo, un argomento che non si può più trascurare; anche la Cina, sempre restia a porre un freno alle emissioni per privilegiare la produzione, si è impegnata con la propria popolazione a prendere provvedimenti in questo senso. Nel nostro paese stanno proliferando le iniziative, istituzionali e non, volte a ridurre l’impatto energetico in tutto il territorio, l’Umbria è uno degli esempi di riferimento. La regione umbra ha deciso di incominciare, da qualche anno, un programma di riduzione delle emissioni. A fine 2014 si è arrivati al giro di boa,sono state tirate le somme e stilato un nuovo programma, che prevede interventi fino al 2020. Le aspettative di medio termine del 2013 erano state superate di quasi tre punti percentuali, con un risultato del 13,7% di energia prodotta da fonti rinnovabili rispetto alla produzione; ad oggi l’obiettivo è quello di raggiungere il 15,2% entro il 2020. Gli investimenti sono stati cospicui, 30 milioni di euro (20 solo della regione) dall’inizio del progetto, ma andranno ad aumentare; oltre agli sforzi della regione, infatti, si aggiungeranno 16 milioni di euro di finanziamento europeo, che corrispondono al 20% del totale dei fondi europei di cui la regione può beneficiare. Gli interventi principali sono stati: installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici di proprietà comunale, miglior efficienza energetica di questi stessi edifici e dell’illuminazione urbana.
Tutti questi interventi hanno il chiaro intento di rendere l’Umbria una regione ecologica, ridurre le emissioni e creare energia da fonti rinnovabili per risparmiare in bolletta, un risparmio di cui beneficeranno anche i cittadini, oltre la regione che ha compiuto tali investimenti. I risultati del progetto sono pubblici, tutti possono consultarli sul sito della regione e sul portale Umbria+, creato appositamente per questo progetto. Il trend ecologista umbro si estenderà anche alla manifestazione simbolo della regione, l’Umbria Jazz, il più famoso festival della musica jazz in Italia, sarà ad impatto quasi zero, poiché utilizzerà esclusivamente energia pulita e rinnovabile. Il progetto umbro potrebbe così diventare una best practice da applicare anche in altre regioni d’Italia e, perché no, la base di partenza di un progetto nazionale volto alla difesa dell’ambiente ed alla produzione di energia pulita e rinnovabile.