«Signor Presidente, mai avremmo pensato di vedere la Sua firma su due atti, come i decreti legislativi voluti dall’allora Governo Renzi, il più ostile nei confronti degli animali, che proprio alla vigilia del voto referendario ha regalato gli animali protetti ai fucili delle Province Autonome di Trento e Bolzano, permettendo anche gli spari nei parchi naturali e minacciando la vita stessa della fauna più rara e preziosa, dall’orso alla marmotta. D’altro canto, proprio il Trentino Alto Adige è stata una delle tre regioni in cui si sono affermati i “Sì”, e con la percentuale più alta». Così la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, si rivolge al Presidente della Repubblica all’indomani dell’avvenuta comunicazione, da parte del Quirinale, della firma su una serie di atti, tra cui i due decreti legislativi che ampliano incredibilmente i poteri delle Province Autonome in materia venatoria.
«Si tratta di due provvedimenti chiaramente incostituzionali, in quanto, anche come ha ribadito più e più volte la Suprema Corte, in materia di fauna e di caccia è lo Stato a fissare regole, vincoli, condizioni, a cui tutte le Regioni e le stesse Province Autonome devono attenersi. Con questi due atti lo Stato abdica al principio fondamentale di tutela della fauna selvatica quale suo patrimonio indisponibile, come affermato solennemente dall’articolo 1 della legge 157/92. Signor Presidente – prosegue Rocchi – la Sua firma sembra porre un terribile suggello a quella deriva nei confronti della biodiversità, che viviamo nel nostro Paese, come dimostrano i provvedimenti arbitrari che le Regioni tentano di adottare anche in questo periodo. Chiediamo che vi sia una assunzione di responsabilità per la tutela di un patrimonio comune di vita, unico e irripetibile, che oggi difendiamo con passione e impegno, rappresentando la stragrande maggioranza degli italiani».