In questi ultimi anni si parla molto di inclusione sociale nei confronti di tipologie di persone più “deboli”, come i disabili, i malati, le persone affette da patologie psichiatriche. Anche il Club alpino italiano ha fatto e continuerà a fare la sua parte grazie alla Montagnaterapia, a cui è dedicato lo speciale del numero di febbraio di Montagne360.
La montagna aiuta ad abbattere i pregiudizi e le differenze, si fa sociale e trova la sua funzione e il suo spazio anche in ambito sociosanitario. Questo è il concetto espresso dai quattro articoli, che raccontano i benefici di questa attività che vede impegnati molti volontari del CAI, il racconto degli utenti e singoli progetti che possono rappresentare un esempio da imitare.
Dall’attualità prende spunto l’articolo sulla pratica dell’eliski: il Direttore Luca Calzolari approfondisce la buona notizia, ovvero la decisione del Ministero delle Infrastrutture di regolare tale attività, consideratapericolosa per la sicurezza e l’ambiente.
Anche l’articolo “Un giorno da lupi sui monti Lessini” è attuale, in un periodo in cui si discute molto del ritorno di questi predatori sulle Alpi, con tutte le opportunità e le problematiche che ne conseguono. Il testo racconta l’appostamento nel gelo di un’alba invernale e il fortunato incontro direttamente dalle parole del protagonista.
Su un tema che sta a cuore a molti Soci CAI si basa l’editoriale del Presidente generale del CAI Vincenzo Torti a proposito dei rifugi e del timore, rilanciato da un articolo del Corriere della Sera, di vederli trasformati in alberghi d’alta quota: “un timore immotivato per quanto riguarda quelli di proprietà del Sodalizio”.
Sono due le proposte escursionistiche con gli sci e le ciaspole ai piedi in questo numero: la valle del Krems, in Alta Carinzia (otto itinerari descritti) e la Majella, in Abruzzo (quattro tracciati ad anello descritti).
La dorsale appenninica, con la storia e la cultura delle sue genti, è al centro dell’articolo che ripercorre il viaggio di Gian Luca Gasca dalla Liguria alla Sicilia a piedi e con i mezzi pubblici, durato poco più di un mese: “un itinerario lento e tortuoso, lontano dal mondo del rettilineo che sfreccia ad alta velocità”.
Su questo numero gli appassionati di speleologia vengono accompagnati in Galles, tra le tante sfumature di nero della cava sotterranea di Moel Fferna nel Denbighshire. I suoi canyon neri, i ponti sospesi sull’abisso, le strutture fantastiche, ne fanno un luogo che non si dimentica.
Un banale incidente nel massiccio degli Ecrins lo scorso settembre ha portato via Roberto Bonelli. In questo numero il ricordo di un grande scalatore dell’epoca del Nuovo Mattino, che è stato anche speleologo nei primi anni Settanta.
E’ dedicato all’IMS Photo Contest 2016 il portfolio fotografico di questo numero, che raccoglie una selezione delle più di 2600 immagini provenienti da oltre 100 nazioni che hanno partecipato all’ultima edizione del concorso fotografico dell‘International Mountain Summit di Bressanone.