Da un Italo-americano con radici in Campania e Basilicata, Bill De Blasio, a un altro italo-americano, Sal Albanese, nato in Calabria e poi trasferitosi a New York. La “Grande Mela” tra nove mesi – le elezioni a Sindaco sono a Novembre – potrebbe parlare ancora italiano. Ma se De Blasio e Albanese condividono radici comuni, non altrettanto può dirsi per le politiche in materia di animali visto che l’attuale primo cittadino di New York ha disatteso molte delle promesse “protezioniste” fatte nel corso della precedente campagna elettorale, a partire dallo stop alla versione newyorkese delle botticelle.
Drammatica, poi, è la politica seguita in alcuni “rifugi” – tra cui il tristemente noto AC&C shelter – dove gli animali abbandonati o semplicemente smarriti, vengono uccisi se non sono adottati o reclamati dal loro proprietario entro 72/96 dal loro ingresso nella loro struttura. Un arco di tempo davvero irrisorio che equivale ad una vera e propria condanna a morte. Ma ad essere messa sotto accusa, contestata da un movimento di opinione sempre più diffuso, è una legislazione decisamente molto ostile ai diritti degli animali, che finisce per dare luogo a situazioni paradossali. Come quella che ad inizio febbraio ha portato alla soppressione di due cani, due randagi uccisi per avere rincorso e acciuffato un giovane borseggiatore colto sul fatto. I due animali, un pastore tedesco e un pitbull, invece di essere trattati da eroi, sono stati giustiziati perché ritenuti pericolosi. Ritenuti pericolosi per avere compiuto un’azione meritoria.
Di Sal Albanese, invece, sono da tempo noti l’impegno per un drastico cambio di rotta nella legislazione animale, con la promozione di politiche “cruelty free” e la grande sensibilità per la tutela e il rispetto degli animali. Per questo, l’Ente Nazionale Protezione Animali, che in passato è più volte intervenuto chiedendo uno stop alle esecuzioni dei randagi – lo scorso dicembre l’associazione è riuscita ad ottenere che Missoni revocasse il patrocinio ad una serata di gala del rifugio AC&C – ha deciso di ringraziare Sal Albanese e di invitare il Sindaco De Blasio a mantenere le promesse “animaliste” fatte in campagna elettorale.
A sollecitare in tal senso l’Enpa è anche la nutrita comunità italo-americana della Grande Mela, che vorrebbe esportare a New York, così come negli Usa, uno dei grandi principi di civiltà affermati dal nostro Paese: che i cani e i gatti non si uccidono.