«Una vittoria storica che archivia definitivamente una delle vicende più brutte e più tristi del nostro Paese, rendendo in qualche modo giustizia moltissime vittime di Green Hill. Una vittoria che, ritengo, non potrà non avere conseguenze sul processo detto “Green Hill bis”, contro cioè la rete di fiancheggiatori e di complici che ha permesso la situazione di grave illegalità perpetrata per anni nella struttura». Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, commentando la sentenza con cui la Cassazione ha confermato le condanne inflitte in secondo grado ai vertici dell’allevamento di Montichiari, ora chiuso. «Ma questo pronunciamento – prosegue Rocchi – rappresenta anche un monito per tutti coloro i quali fossero ancora tentati dal considerare e dal trattare gli animali alla stregua di oggetti. Con la sentenza di ieri la Cassazione ha stabilito un principio fondamentale: che il rispetto delle vita di ogni vivente rappresenta un limite invalicabile».
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha partecipato al procedimento, in tutti i gradi di giudizio dove è stata rappresentata dall’avvocato Valentina Stefutti. «Quella della Cassazione – aggiunge Stefutti – è una sentenza-guida che conferma la validità giuridica della nostre tesi in materia di crudeltà e uccisione di animali e che va a consolidare la giurisprudenza in materia. Insomma si tratta di un altro, fondamentale, tassello nelle iniziative prevenzione e di repressione dei reati contro gli esseri senzienti non umani».