Sgombero a Soccavo, protesta dei residenti: da due giorni segnalavamo pericoli. Verdi: garantire assistenza alle otto famiglie costrette a lasciare la loro casa. Subito verifiche approfondite su stabilità del palazzo e su eventuali responsabilità. Arrivano vigili del fuoco per accompagnare famiglie a prendere beni di prima necessità

“Di fronte alla tragedia di otto famiglie di via Tevere a Soccavo, costrette a lasciare la propria casa  in seguito a seri problemi di staticità dell’edificio nel quale abitavano, occorre essere efficienti e pragmatici. La priorità è quella di trovare subito alloggi idonei ad ospitare queste persone e, nel frattempo, avviare con la massima celerità le verifiche tecniche per monitorare le condizioni della palazzina e registrare eventuali responsabilità sull’accaduto. Ringrazio il personale dei vigili del fuoco e della polizia municipale che in questo momento stanno fornendo assistenza alle persone sgomberate”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che in contatto con Patrizia Cipullo e il consigliere Luigi Zecconi sta seguendo in diretta le operazioni di recupero, coordinate dai vigili del fuoco, dei beni di prima necessità dalle case. Sul posto anche il legale del condominio, l’avvocato Gennaro De Chiara. “ Siamo con il presidente della Municipalità, Lorenzo Giannalavigna,  per aiutare le famiglie sgomberate a recuperare dagli appartamenti, medicine, beni e tutto ciò che è necessario portar via – ha dichiarato De Chiara. Dopo lo sgombero di ieri, fatto frettolosamente, è salita la tensione tra i residenti anche perché da due giorni avevamo segnalato all’Abc e alla Napoletanagas la criticità della situazione e ci era stato risposto che avevano provveduto a riparare il guasto. La beffa è che, adesso, il condominio dovrà monitorare a proprie spese per sette giorni la situazione e poi iniziare l’azione di risarcimento dopo aver provveduto alla messa in sicurezza. Ma due cose non tornano ancora  – conclude De Chiara – la prima è che se all’interno del palazzo il pericolo è stato eliminato resta il problema all’esterno dove, per un rimpallo di competenze tra enti, lo scavo non è stato ancora chiuso e con le piogge previste la situazione potrebbe di nuovo precipitare. La seconda questione è relativa all’ospitalità delle famiglie che prima di sette giorni non potranno tornare a casa. Dove andranno? Come faranno i bambini ad andare a scuola?”.