Sono già 200mila le adesioni al mail bombing promosso dall’Enpa attraverso la propria pagina Fecebook per dire no all’ennesimo colpo di mano del ministro Galletti. Come noto infatti, il titolare dell’Ambiente – dicastero che dovrebbe proteggere la fauna, non certo assecondare i bracconieri e gli allevatori estremisti – ha deciso di presentare, contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani e contro ogni buonsenso, una nuova versione del Piano Lupo che reintroduce la possibilità di uccisioni, dopo una moratoria di due anni. Il nuovo piano sarà sottoposto domani, mercoledì 6 dicembre, all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni che dovrebbe pronunciarsi al riguardo. Per questo, l’Ente Nazionale Protezione Animali lancia un appello agli italiani affinché si mobilitino in massa per evitare lo sterminio di un animale che è da sempre simbolo della natura e della libertà.
«Nelle scorse settimane milioni di italiani hanno permesso, anche attraverso la nostra pagina Facebook, di salvare e di far tornare in Italia la cagnolona Iceberg; oggi chiediamo loro di compiere un altro miracolo e di fermare Galletti prima che diventi l’artefice di un vero biocidio. Ma lanciamo un appello anche al premier Gentiloni – dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – affinché fermi, con le elezioni ormai imminenti, quello che sembra essere un harakiri politico».
Insomma, al presidente del Consiglio dei Ministri Enpa chiede di non essere assecondare i macroscopici errori politici del suo ministro dell’Ambiente, il peggiore che l’Italia abbia mai avuto, il quale – tra l’altro – ha sempre rifiutato ogni offerta di dialogo da parte delle associazioni animaliste e ambientaliste. «Galletti – prosegue Rocchi – si è sempre arroccato sulle sue posizioni, o meglio su quelle dei bracconieri e degli allevatori estremisti, rifiutando anche solo di prendere in considerazione le ragioni della scienza. Che ha dimostrato quanto siano inefficaci e inutili, a fini del contenimento demografico, le uccisioni. Dei lupi come di qualsiasi altra specie selvatica. Su questo, il ministro può consultare un importante studio dell’Eurac, di cui, evidentemente, sembra essere all’oscuro».
Il nostro Paese ha bisogno di tutelare il suo patrimonio più prezioso, la natura e gli animali, non certo fare tabula rasa di un territorio già così gravemente ferito dall’incuria e da un’aggressione continua, che ha pochi precedenti nella storia della Repubblica.
La mobilitazione prosegue a oltranza fino al ritiro di ogni ipotesi di fucilate. Il mail bombing è qui: http://urlin.it/1459a0.