«Prendiamo atto della nota con cui il Ministero dell’Ambiente smentisce l’ipotesi di trappole per catturare i lupi nell’area del Monte Argentario. Purtroppo, quella stessa nota sottolinea una preoccupante e sconcertante gaffe normativa laddove il ministero scrive testualmente “il 26 marzo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) […] coerentemente con il dettato della L. 281/91, ha ritenuto valutabile dal punto di vista tecnico la soppressione eutanasica di eventuali ibridi”». Lo dichiara l’Ente Nazionale ProtezioneAnimali, che aggiunge: «Chiunque abbia una conoscenza minima del nostro quadro normativa sa benissimo che gli ibridi entro la quarta generazione sono considerati lupi, mentre quelli dalla quinta cani. Cioè animali d’affezione. Pertanto, nel primo caso rientrano sotto l’ombrello protettivo della 15/92 e delle norme internazionali ed europee, nel secondo della legge 281/1991. La soppressione eutanasica è ammessa nel caso in cui essa sia finalizzata ad evitare inutili sofferenze agli animali quando affetti da malattie terminali. Ogni altra ipotesi, soprattutto quella ventilata dal ministero che prefigura l’uccisione come strumento di controllo demografico configura un animalicidio».
«Auspichiamo quanto prima un cambio al vertice del Ministero, la cui politica in materia di ambiente e animali è stata una delle peggiori di sempre. Intanto – conclude Enpa – il ministero chiarisca immediatamente che non è in alcun modo ammessa l’uccisione dei randagi. Siamo stanchi di dichiarazioni illegittime che, mascherate da pareri tecnici, possono indurre in gravissimo errore i non addetti ai lavori».