Un ricatto al governo e al presidente della Repubblica. L’Ente Nazionale Protezione Animali definisce così la condizione posta dalle amministrazioni regionali per approvare lo schema di DPR che, presentato all’esame della Conferenza Stato-Regioni del 10 maggio, modifica recante l’art. 12 D.P.R. 357/1997 relativo al regolamento di attuazione della direttiva Habitat. «Il nuovo testo si rende necessario per implementare la normativa con le novità recentemente introdotte in materia di fauna alloctona. Le Regioni – spiega Enpa – hanno già espresso parere favorevole ma, e qui c’è l’atteggiamento ricattatorio, lo hanno subordinato all’approvazione di un emendamento che le autorizzerebbe, attraverso il ben noto meccanismo delle deroghe, a uccidere orsi e lupi. Animali selvatici che, è evidente, nulla hanno a che vedere con la fauna alloctona e dunque nulla hanno a che vedere con tale disciplina».
Insomma, secondo l’associazione, la condizione posta dalle Regioni – quelle stesse Regioni che solo pochi mesi fa avevano respinto il Piano Lupo – è un vergognoso do ut des sulla pelle degli animali; un affronto allo Stato, alla Presidenza della Repubblica, all’opinione pubblica. Ma anche al nuovo governo, chiamato a dimostrare – e da subito – un cambio di rotta sulle politiche a tutela degli animali e dell’ambiente. Pertanto l’Ente Nazionale Protezione Animalichiede al presidente Mattarella e al rappresentante della maggiore forza politica del Paese, Luigi di Maio, di non cedere al ricatto: è ora che lo Stato riprenda quel ruolo di garante della legalità, troppo spesso “delegato” a politiche locali vecchie, legate a lobby e consensi che calpestano le istituzioni. Ed è proprio per questo che Enpa ha lanciato, attraverso la propria pagina Facebook, azioni di protesta quali un mail bombing, a questo link: https://www.facebook.com/enpaonlus/photos/a.57141143223.71156.18870183223/10155635233653224/?type=3&theater.
«Dopo il clamoroso fallimento elettorale della vecchia politica, a cui hanno contribuito le scelte attuate contro gli animali e la natura volute anche a livello locale; dopo la clamorosa bocciatura Piano Lupo, che lo ricordiamo armava i fucili; dopo le uccisioni di orsi, avvenute contro ogni parere scientifico; dopo la mobilitazione e la protesta di milioni di cittadini, ora questi “rappresentanti” locali della vecchia politica ci riprovano. E ci riprovano prendendo di mira non solo i lupi ma gli orsi. Una sfida istituzionale – conclude Enpa – alla quale la nuova politica deve dare il promesso segnale di rottura con il passato».