Non consentire ad alcuno di vendere animali sulla piattaforma Amazon. E’ quanto l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede alla società e-commerce di Jeff Bezos in seguito alla pubblicazione di diversi annunci relativi alla vendita di astici vivi. Gli animali – si legge in questi annunci – vengono inscatolati e spediti all’indirizzo del destinatario. Dove arrivano nel giro di qualche giorno. Le inserzioni sono state pubblicate nelle pagine del Regno Unito, tuttavia sono possibili spedizioni anche all’estero. Anche in Italia.
«Ma ciò – spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali – non cambia di una virgola i termini della questione perché la tutela degli animali è un tema transnazionale che non conosce confini, barriere, né dogane. Imballare un astice vivo, prelevandolo dal proprio ambiente e obbligandolo a viaggiare in una scatola per centinaia se non migliaia di chilometri, è una forma di maltrattamento evidente di per sé. Amazon non deve rendersene corresponsabile».
Enpa auspica che il colosso dell’e-commerce sia sensibile alle ragioni della tutela animale, che tenga conto delle numerosissime critiche ricevute dai suoi stessi iscritti – molti i commenti di disapprovazione pubblicati in calce agli annunci – e che escluda dalla propria comunità chiunque commercia in animali.
«Se non dovesse accadere – conclude l’associazione – siamo pronti a lanciare lo “sciopero degli acquisti”, anche in concomitanza con l’Amazon Prime Day (16 luglio). Le-commerce non può e non deve essere terra di nessuno; un mercato virtuale dove la mancanza di un chiaro riferimento territoriale sia presa a pretesto per non osservare neanche le più elementari regole di rispetto e di tutela degli esseri viventi non umani».
Naturalmente, l’Ente Nazionale Protezione Animali invita tutti a seguire una alimentazione veg, l’unica realmente amica degli animali.