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Sbloccare il ciclo dei rifiuti, il mondo imprenditoriale lancia un appello al Governo

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Il mondo imprenditoriale e associativo fa un appello a Governo e
Parlamento per trovare una soluzione al blocco delle operazioni di riciclo dei rifiuti nel
nostro Paese.
CONFINDUSTRIA, CIRCULAR ECONOMY NETWORK, CNA, FISEUNICIRCULAR, FISE ASSOAMBIENTE,
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI, CONFARTIGIANATO IMPRESE, CONFCOOPERATIVE,
LEGACOOP PRODUZIONE E SERVIZI, CISAMBIENTE, FEDERCHIMICA, FEDERACCIAI, FEDERAZIONE
GOMMA PLASTICA, ASSOMINERARIA, CONAI, CONOU, ECOPNEUS, CONFEDERAZIONE LIBERE
ASSOCIAZIONI ARTIGIANE ITALIANE, GREEN ECONOMY NETWORK DI ASSOLOMBARDA, UTILITALIA,
CASARTIGIANI, CONFAPI, ASSOVETRO, CONFAGRICOLTURA, CONSORZIO ITALIANO
COMPOSTATORI, ECOTYRE, COBAT, CONSORZIO RICREA, ANCO, AIRA, GREENTIRE,
ASSOBIOPLASTICHE, ASCOMAC COGENA, ECODOM, AMIS, COMIECO, ASSOCARTA, FEDERAZIONE
CARTA E GRAFICA, CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE, SITEB, ASSOREM, FIRI, FEDERBETON,
AITEC, CONOE, COREPLA, FEDERESCO, ANGAM, CENTRO DI COORDINAMENTO NAZIONALE PILE E
ACCUMULATORI, UCINA – CONFINDUSTRIA NAUTICA, ASSOFOND, CONSORZIO CARPI,
ASSOFERMET, AGCI-SERVIZI, ANCE, LEGACOOPSOCIALI
riunite oggi a Roma presso lo Spazio Eventi Spagna di Roma, hanno lanciato un grido
d’allarme per denunciare le pesanti ricadute sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sui
costi di gestione dei rifiuti per famiglie e imprese, in seguito alla battuta d’arresto del
settore dell’economia circolare.
Una sentenza del Consiglio di Stato ha di fatto paralizzato le operazioni di riciclo dei rifiuti.
La misura dello Sblocca Cantieri in materia di cessazione della qualifica di rifiuto (End of
Waste) non ha risolto la situazione, limitandosi a salvaguardare le tipologie e le attività di
riciclo previste e regolate dal DM 5 febbraio 1998 e successivi, escludendo quindi quelle
che sono state sviluppate nel frattempo. Questo quadro normativo di fatto impedisce
diverse attività di riciclo di rifiuti di origine sia urbana che industriale e la realizzazione di
nuove attività e impianti.

Come è noto la raccolta differenziata è una precondizione per gestire in modo virtuoso i
rifiuti attraverso il loro corretto conferimento verso impianti preposti al riciclo. Ma non
basta. Gli impianti devono essere autorizzati a far cessare la qualifica di rifiuto (End of
waste) in modo che dopo il trattamento restituiscano prodotti, materiali e oggetti destinati
al mercato.
L’invio dei nostri rifiuti all’estero ha costi troppo elevati per i cittadini e le imprese ed è
proprio un Paese povero di materie prime come l’Italia, a dover valorizzare i materiali di
scarto per essere competitivo nel confronto internazionale e rafforzare la propria base
imprenditoriale. Il blocco delle autorizzazioni ci costa 2 miliardi di euro in più all’anno.
Lo sviluppo di processi e prodotti legati all’economia circolare rappresenta una sfida
strategica per garantire un uso razionale delle risorse naturali, quindi la situazione di stallo
denunciata oggi dalle imprese, e più volte rappresentata alle Istituzioni, è un richiamo
all’attenzione generale. Con l’appello di oggi infatti il mondo imprenditoriale si rivolge non
solo alle Istituzioni ma anche ai cittadini. Se le operazioni di riciclo non vengono
rapidamente sbloccate, la crisi in atto che già colpisce la gestione dei rifiuti, urbani e
speciali, si aggraverà e porterà a situazioni critiche in molte città su tutto il territorio
nazionale, con il rischio di sovraccaricare le discariche e gli inceneritori.
Le attività più colpite sono proprio quelle che impiegano modalità e tecnologie più
innovative per il riciclo e recupero dei rifiuti e quindi paradossalmente anche le più efficaci
per la tutela ambientale e lo sviluppo dell’economia circolare.
La soluzione per porre fine a questa emergenza è stata indicata dall’Europa con il
Pacchetto di Direttive in materia di economia circolare, pubblicato a giugno 2018. Le
imprese e le Associazioni hanno richiesto con forza di recepire tali Direttive per garantire
una gestione sicura ed efficiente dei rifiuti e affrontare le sfide ambientali ed economiche a
livello globale.
L’impresa italiana, con i suoi impianti, vuole continuare a rendere concreta la transizione
verso l’economia circolare, consolidando la sua leadership a livello europeo nel guidare il
processo di crescita verso la de-carbonizzazione e l’uso efficiente delle risorse naturali.

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