«La cosiddetta tassa sugli esperimenti animali può rappresentare un incentivo allo sviluppo e all’applicazione di metodi di ricerca a “crudeltà zero”. E, quindi, può agevolare il progresso della scienza medica proprio grazie allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate e sempre più efficaci perché testate direttamente sul modelli umani. Del resto è proprio di queste ore la notizia che l’Università della Pennsylvania ha realizzato un “un occhio artificiale”, che riproduce il funzionamento di quello umano e che potrà essere utilizzato anche per testare le terapie farmacologiche, risparmiando così gli animali». Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali, che prosegue: «E’ davvero difficile comprendere come i nostri ricercatori, invece di percorrere la strada che porta allo sviluppo di tecnologie di ultima generazione, si arrocchino a difesa di sistemi ottocenteschi, scientificamente non validi e superati anche dal punto di vista etico. Attenzione, però: continuando a guardare al passato i nostri scienziati rischiano di perdere una volta per tutte il treno dell’innovazione».
Stefano Gattordo