Caro Salvini,
noi il culo lo alziamo molto volentieri per venire a Roma e mandare a casa te e il tuo governo fallimentare che ci lascia in eredità un Paese allo sbando, più impaurito, più cattivo, più insicuro, sempre più spaccato tra Nord e Sud, con tutti i suoi problemi ancora irrisolti e totalmente isolato in Europa.
Mentre tu eri “impegnato” a lanciare proclami in costume dal Papeete tra una birra e un ballo scatenato, molti di noi erano sui territori a difendere i lavoratori in difficoltà, i precari della sanità, a chiedere il mare accessibile per tutti, più servizi per gli anziani rimasti soli nelle città senza trasporti e assistenza sanitaria adeguata.
Non mi sembra che da europarlamentare prima e da ministro adesso, tu abbia brillato per presenze a Bruxelles e al ministero.
Hai preferito girare per l’Italia per fare proselitismo invece di assumerti le pesanti responsabilità che i ruoli che ti eri garantito imponevano.
Quindi caro Matteo hai mollato le cubiste, hai mollato il Paese, è giunto il momento che l’Italia molli te e la tua politica fatta di odio, razzismo, intolleranza e finto giustizialismo.
A proposito, aspettiamo sempre la restituzione dei 49 milioni. Fatteli prestare dai Russi.
Michela Rostan (Leu)
Vicepresidente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati