Via libera al documento durante l’annuale conferenza delle nazioni unite. Nervi tesi fra forze dell’ordine e attivisti del Fridays for Future
NAPOLI – Tutela ambientale in sinergia con lo sviluppo economico. Questo l’obiettivo della Carta di Napoli approvata nell’ambito della Cop21, la conferenza dei ventuno paesi affacciati sul bacino Mediterraneo uniti all’Unione Europea ai fini di promuovere la tutela dell’ambiente, tenutasi nella città partenopea dal 2 al 5 dicembre. Pochi giorni dopo il quarto sciopero globale per il clima organizzato da Fridays for the future, sono stati proprio gli stessi ragazzi del movimento per l’ambiente nato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg a muoversi in corteo contro l’evento, non senza tensioni con le forze dell’ordine a presidio dell’evento. “Meno parole e più fatti”, questa, in soldoni, la richiesta dei manifestanti: per porre un rimedio concreto alla condizione ambientale in cui versa il pianeta al momento. Una richiesta che fa capo alla ormai celebre affermazione del Potsdam Climate Institute, per cui avremmo a disposizione “solo diciotto mesi per salvare il pianeta, è la brutale matematica del clima” rilasciata da Hans Joachim Schellnhuber, fondatore e direttore emerito dell’istituto di ricerca.
“La Cop 21 segnerà il percorso delle cose da fare, il dialogo fra stati è il primo fondamentale passo per arrivare a fatti concreti”, ha dichiarato alla stampa il ministro all’Ambiente Sergio Costa, presente alla Cop21, in risposta alle remore dei giovani attivisti. Per il titolare del dicastero, l’obiettivo importante era l’approvazione della Carta di Napoli. E il documento, al termine della conferenza, ha incassato il via libera. Verte su quattro temi salienti che sintetizzano gli obiettivi della dichiarazione: il primo problema affrontato è il marine litter, che prevede il contrasto che porti poi alla completa eliminazione dei rifiuti; il secondo riguarda le aree protette e la biodiversità, mirando a rafforzarne la tutela; il terzo ha l’obiettivo di ideare nuove strategie regionali per poter contrastare il cambiamento climatico; il quarto è dedicato alle soluzioni di blu economy, che possano favorire un futuro sostenibile.
di Simona Minucci