L’Ente Nazionale Protezione Animali ha attivato il proprio ufficio legale per assumere ogni opportuna iniziativa in seguito all’uccisione di una cucciolona, ferita a morte a colpi di badile da un pensionato di Partinico (Palermo). L’uomo avrebbe cosparso di benzina il corpo della povera cagnetta, con l’obiettivo di sbarazzarsi del cadavere dell’animale ed eliminare così le prove del gesto criminale. Il piano, fanno sapere fonti di stampa, non è andato in porto perché il pensionato sarebbe stato colto in flagrante da un vicino, che sarebbe riuscito a documentare fotograficamente le sevizie subite dalla cucciolona. Grazie all’intervento del vicino, la cagnolina è stata sottratta al suo aguzzino e affidata alle cure di una struttura veterinaria, ma le sue condizioni – già disperate – non le hanno lasciato scampo. Il fatto è avvenuto nelle scorse ore, in una località di campagna alle porte della città siciliana.
In attesa che le indagini dei carabinieri di Partinico chiariscano ulteriori dettagli di questa terribile vicenda, Enpa rende noto già da ora che chiederà di costituirsi parte civile in un procedimento penale a carico del pensionato. L’ennesimo, gravissimo episodio di violenza ai danni di un cane conferma una volta di più l’urgenza di inasprire le pene previste dal codice penale per i reati in danno agli animali. «Al nuovo governo chiediamo di farsi promotore di una iniziativa forte su un tema trasversale alle forze politiche. Lo dimostrano, del resto, anche le numerose iniziative legislative che vanno tutte in direzione di un auspicato giro di vite per l’abbandono (art 727 codice penale), l’uccisione (art. 544 bis) e maltrattamento (544 ter) di animali», dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che conclude: «Chiediamo a tutti tenere fede gli impegni assunti di fronte a milioni di cittadini. Altrimenti, non resta che derubricare a propaganda molte delle prese di posizione “animaliste” espresse nei mesi scorsi dai banchi della maggioranza come da quelli dell’opposizione».