Sul nido di Torre Chianca (Lecce) Enpa aveva mantenuto un certo riserbo. Questo perché il sito si trovava su una spiaggia ad alta frequentazione, e i volontari Enpa, che lo hanno presidiato insieme alle associazioni Ata-Pc, Nogra supportando la Guardia Costiera, l’Ente Gestore Parco di Rauccio e il Centro Recupero Tartarughe Marine di Calimera (Lecce) e Torre Guaceto (Brindisi), volevano evitare che turisti e curiosi, pur con le migliori intenzioni, potessero metterlo a rischio. Ma oggi, finalmente, è possibile dare quella notizia che tutti aspettavano con grande trepidazione fin dal 12 giugno (data delle scoperta del nido): si è finalmeNte completata la schiusa con la nascita di ben 60 tartarughine Caretta caretta (su 71 uova deposte) che si sono subito precipitate verso il mare dove, si spera, potranno vivere una vita lunga e serena. E magari tornare quanto prima in Salento per dare alla luce altri piccoli.
«Questi 77 giorni e queste 77 notti in cui abbiamo sorvegliato il nido sono state un periodo davvero emozionante che ci ha permesso di sperimentare fino in fondo la meraviglia di una nuova nascita. Ma è stato anche un periodo pieno di tensione – spiega Ilse Stolte, responsabile della Sezione Enpa di Lecce, che ha presidiato il sito di Torre Chianca – perché le uova si trovavano in una posizione a rischio, troppo vicina alla battigia: c’era sempre il pericolo che un’onda lo travolgesse o che qualche persona distratta finisse per danneggiarlo».
Fortunatamente, però, i volontari hanno fatto buona guardia accompagnando 60 tartarughine alla scoperta di quella meravigliosa avventura che si chiama vita.