“La Quintana non ha caratteristiche tecniche di percorso paragonabili agli impianti ippici dove vengono comunemente usati purosangue inglesi (curve più strette, fondo più duro, 3 tornate ripetute anziché una gara sola) e ne discende che l’utilizzo dei purosangue inglesi appare un fattore che aumenta molto il rischio di incidenti”. Lo scrivono la Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente e l’Enpa, in una lettera-diffida inviata al Comune di Foligno, all’ente autonomo Quintana di Foligno e, per conoscenza, alla Procura di Spoleto e al ministero della Salute, per chiedere che alla Quintana non siano ammessi cavalli della razza “più veloce”.
La lettera firmata dall’avvocato Claudia Ricci, che rappresenta le due associazioni nel procedimento penale scaturito dalla morte del cavallo “Wind of passion” nel 2017, ricorda che la partecipazione dei purosangue inglesi è vietata in Palii e Giostre che consistano in corse di velocità. Per le caratteristiche della competizione, del tracciato e del fondo della pista, argomenta l’avv. Ricci, la Quintana è “una gara di velocità a tutti gli effetti”. Infatti “nelle ultime Quintane sono state misurate velocità maggiori di 800 metri al minuto, del tutto simili agli 800/900 metri al minuto registrati nel mondo del galoppo”. Le due curve del tracciato hanno raggi di 20 metri, cinque volte inferiori a quelli minimi omologati dal ministero delle Politiche agricole per le corse dei purosangue inglesi (100 metri). Quindi la forza di spinta verso l’esterno che si esercita sugli arti dei cavalli della Quintana è cinque volte superiore. Infine il fondo, fornito dalla ditta Equiteria, “è stato collaudato e verificato per velocità non superiori a 350 metri al minuto” e mai provato in competizioni con la velocità della Quintana.