L’Ente Nazionale Protezione Animali ha chiesto a Saint Laurent di ritirare il proprio sostegno al rifugio AC&C di New York. Il marchio francese, guidato oggi dalla manager italiana Francesca Bellettini, risulta infatti essere – insieme con la maison Pucci – tra i principali sostenitori della cena di gala promossa dalla struttura newyorkese per il 12 dicembre. La struttura è tristemente nota, non solo nella città statunitense ma all’estero, per le uccisioni di cani e gatti randagi, anche mamme con cuccioli appena nati. Animali che vengono mandati a morte se non trovano una famiglia entro entro 48/72 ore dal loro ingresso nella struttura.
Molte aziende, note a livello globale, come appunto Emilio Pucci o Saint Laurent, sostengono in buona fede le iniziative del rifugio AC&C perché sono tenute all’oscuro di quanto realmente accade ai poveri animali. Non sanno, cioè, che la loro condizione è quella di condannati a morte. «Attraverso campagne di comunicazione fuorvianti – spiega Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa – si fa credere che le raccolte fondi permettano di salvare la vita a molti esseri viventi mentre in realtà servono a perpetuare un tragico meccanismo di sofferenza e morte».
Tuttavia, l’informazione può fare la differenza. E infatti, da Macy’s a Missoni, da Puma a Bellstaff, numerose imprese hanno ritirato ogni forma di sostegno non appena sono venute a conoscenza di quanto realmente accade nella struttura. «Un rifugio, lo dice la parola stessa, dovrebbe chiunque dovrebbe trovare di riparo e di salvezza, non certo la morte. In una fase storica in cui la moda sta scoprendo una forte vocazione cruelty free, auspico che anche Saint Laurent si schieri per la tutela dei cani e dei gatti newyorkesi ritirando ogni sostegno all’AC&C shelter».
La campagna di protesta dell’Enpa, poi, è diretta contro il sindaco uscente di New York, Bill de Blasio, in corsa per il suo secondo mandato (le elezioni sono oggi, 7 novembre). Nel 2013, in occasione della sua prima campagna elettorale, De Blasio aveva promesso una maggior attenzione alla tutela deglianimali, partendo dall’abolizione delle “botticelle” newyorkesi – le cosiddette carriages – e dall’adozione di politiche no kill nei rifugi. Quelle promesse sono state tradite tra le proteste degli animalisti di New York, sostenuti – in Italia, Paese di origine di De Blasio – proprio da Enpa. Al sindaco uscente, l’associazione rinnova la richiesta di porre fine alle uccisioni di randagi nei rifugi e di adottare finalmente politiche cruelty free, le uniche realmente efficaci.
Ma questo non lo chiede solo la Protezione Animali. Lo chiedono anche 120 mila persone che in pochi giorni hanno aderito al mail bombingpromosso attraverso la pagina Facebook dell’associazione e che sollecitano De Blasio rispettare gli impegni elettorali. Per accedere al mail bombing è possibile cliccare su questo link: http://urlin.it/1456ed.