Con una nuova ondata di freddo e di neve alle porte del Paese, e con una vasta area dell’Italia Centrale sconvolta dal terremoto, l’Ente Nazionale Protezione Animali, con la presidente Carla Rocchi, torna a chiedere alle Regioni di fermare la stagione venatoria. «In questi giorni di giornali, telegiornali e siti web ci stanno restituendo le immagini di animali, specie selvatici, stremati dalla neve e dal ghiaccio, fotografia di un territorio sconvolto da una delle ondate di gelo più forti degli ultimi anni, che, è prevista continuare anche nei giorni a venire. Trovo scandaloso – dichiara Carla Rocchi – che le Regioni non abbiano ancora fermato la stagione venatoria e che alcune di essere non abbiano neanche adottato alcuna misura restrittiva per le doppiette, libere di sparare come se nulla fosse in situazioni tra l’altro pericolose per la pubblica incolumità di tutti i cittadini».
«Mi sembra opportuno e doveroso ricordare che la nostra normativa, la legge 157/92, non solo vieta gli spari sui terreni innevati ma attribuisce alle Regioni la facoltà di fermare l’attività venatoria “per sopravvenute particolari condizioni ambientali stagionali o climatiche”. Dunque – prosegue Rocchi – gli strumenti ci sono; quello che manca è la volontà politica degli amministratori, i quali così facendo sperano forse di conquistarsi i voti, pochi in realtà, dei cacciatori. Agli amministratori regionali chiedo pertanto una decisione di buon senso per scongiurare quella che per i selvatici, ormai ridotti allo stremo, rischia di assumere le proporzioni di una strage. Alle autorità preposte al controllo del territorio, in particolare ai Carabinieri, chiedo di intensificare la vigilanza per prevenire e reprimere tutti gli episodi di “bracconaggio”, vera piaga del nostro Paese».