«Prendiamo atto della nota con cui il Consorzio del Prosciutto di Parma si dissocia dai maltrattamenti denunciati dall’associazione Essere Animali. Auspichiamo, tuttavia, che alle parole del comunicato stampa seguano i fatti e che il Consorzio non solo rompa ogni legame con la struttura in questione ma si costituisca parte civile in un eventuale iniziativa legale contro di essa. Noi, ove ne ricorrano i presupposti, siamo pronti a intervenire con il nostro ufficio legale», lo dichiara l’Ente NazionaleProtezione Animali che prosegue: «questa vicenda dimostra, ancora una volta l’urgenza di installare telecamere all’interno degli allevamenti. A cominciare proprio dal Consorzio che ha l’occasione di concretizzare la buona volontà espressa a mezzo stampa».
D’altro canto, quello denunciato da Essere Animali non è un fatto né isolato né episodico, come dimostrano i sempre più numerosi filmati diffusi dai media: ad ottobre Enpa aveva presentato una denuncia contro Amadori per i maltrattamenti subiti dagli animali, e documentati da un servizio di Report.
Ogni anno, ricorda la Protezione Animali più di 11 milioni di suini vengono uccisi nei mattatoi italiani, dopo una vita che – anche nelle strutture più a norma – è comunque fatta di sofferenza e privazione. L’unico modo per evitare questa fine terribile, e per garantire un futuro al pianeta (gli allevamenti sono tra i principali responsabili per l’emissione di gas climalteranti), è dunque quello di adottare uno stile di vita “veg”.